Valutazione
Posso usare i task per valutare?
Quando il task viene proposto agli apprendenti il loro obiettivo è quello di condurre a termine il compito senza alcuna indicazione sulle forme linguistiche da utilizzare: gli studenti sfrutteranno liberamente le strutture di cui dispongono nella loro interlingua. Per questa sua caratteristica il task è uno strumento estremamente utile nella valutazione: innanzitutto fa produrre lingua in modo sufficientemente spontaneo, secondariamente uno stesso task può essere utilizzato con studenti a diversi livelli di competenza. L’insegnante, sulla base di criteri prestabiliti, può fare delle osservazioni qualitative sulla lingua prodotta, analizzando, anche molto in dettaglio, le competenze comunicative e grammaticali degli studenti.
Un esempio di valutazione per task: osservare le competenze grammaticali in L2
I task grammaticali sono un protocollo di osservazione della produzione e dell’interazione orale pensato per la valutazione delle competenze linguistiche in L2 di studenti di livello elementare. Permettono all’insegnante di descrivere in dettaglio la grammatica dello studente, individuando cosa sa già fare e cosa manca nell’uso della lingua. I task si pongono come alternativa ai tradizionali esercizi grammaticali. Mentre questi ultimi hanno il limite di portare l’insegnante a valutare la conoscenza metalinguistica della lingua e la familiarità con dei modelli di esercizi astratti, il task permette di osservare come lo studente usa la grammatica in contesti comunicativi concreti e senza avere l’impressione di fare grammatica. I task proposti sono graduati per difficoltà: si comincia con compiti più semplici (ad esempio descrivere un’immagine) e si arriva ad attività cognitivamente più complesse (ad esempio raccontare un evento al passato). La valutazione che l’insegnante può ottenere non si limita alle sole competenze grammaticali, ma stimola anche osservazioni globali sulle strategie che i principianti mettono in atto nell’affrontare compiti, anche relativamente complessi. I task grammaticali del protocollo sono stati messi a punto e sperimentati da Stefania Ferrari e Giovanna Masiero, prendendo ispirazione da un protocollo elaborato da Camilla Bettoni, Elena Nuzzo e Stefania Ferrari (Università di Verona) per condurre ricerche sull’interlingua e sulla Teoria della Processabilità.
Le sperimentazioni a scuola
Sperimentazione a Modena
Il progetto per lo sviluppo dei task grammaticali inizia nell'a.s. 2009/2010 come inziativa di ricerca azione promossa dal Multicentro M.E.MO. e coinvolge le scuole secondarie di primo grado di Modena. Il fascicolo Prove di valutazione delle competenze linguistiche in italiano. Per alunni dai 10 ai 15 anni raccoglie la documentazione della sperimentazione realizzata nelle scuole, illustra i task, le possibili modalità di utilizzo e i criteri per osservare ciò che l'apprendente sa fare con la grammatica.
Sperimentazione a Trento
Le scuole della RETE INTERCULTURA TRENTO sperimentano l’utilizzo di task grammaticali diagnostici durante uno dei percorsi formativi realizzati nell’anno scolastico 2012-2013. La proposta nasce a integrazione della sperimentazione del Test di valutazione delle competenze di lettura e scrittura, al fine di condividere modalità e materiali per delineare il profilo di competenza degli studenti di madrelingua non italiana e per realizzare di conseguenza percorsi didattici personalizzati, rispondenti all’eterogeneità dei bisogni linguistici presenti in classe. I task proposti sostituiscono i tradizionali esercizi grammaticali. Ma prima ancora di essere strumento di “analisi” grammaticale, i task permettono l’osservazione della produzione e dell’interazione orale dell’alunno, aggiungendo quindi la possibilità di una valutazione del parlato, abilità fortemente rivalutata dalla glottodidattica.
Gli insegnanti in formazione hanno avuto l’occasione, spesso per la prima volta, di registrare e ascoltare una sequenza di parlato dei propri alunni, abbastanza lunga e quindi analizzabile nelle sue regolarità. Per gli insegnanti l’osservazione dell’interlingua e le riflessioni che ne sono derivate hanno rilevato l’utilità dei task come: input per programmare le attività di italiano L2; orientamento nella costruzione del percorso personalizzato dell’alunno; documentazione per tener traccia dei cambiamenti e dei progressi degli allievi nell’acquisizione di strutture dell’italiano L2.